Il “grado di coscienza” è in relazione al livello di consapevolezza di chi siamo, di cosa siamo, di come funzioniamo. È fatto di conoscenza e soprattutto di pratica interiore trasformativa verso la “verità”. Ricordate le parole di Gesù: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Questo processo passa da una rivisitazione del senso stesso della vita, dalla ridefinizione di sé e degli altri e, soprattutto, presuppone la conoscenza delle “leggi”. Che tu ci sia cresciuto “dentro” (la verità) o che, come la maggior parte di noi, lo debba scoprire, è l’unica via per redimere la nostra Natura e la nostra Anima e tutta la sofferenza, personale e sociale, che deriva proprio dalla nostra alienazione e dalle nostre compensazioni offensive.

Se non ci si sveglia dal sonno ipnotico delle nostre presunte convinzioni, se non cambiamo le nostre abitudini, costruite e manipolate ad arte… se non consideriamo e coltiviamo la nostra integrità – e cioè il nostro corpo, la nostra mente, il nostro spirito – la “partita” è già segnata verso il peggio senza nemmeno che ce ne rendiamo conto.

Per paradosso, in modo del tutto inconsapevole, proprio attraverso la nostra stessa “ignoranza” e inquietudine, teniamo in essere lo stesso sistema che l’ha creata, in un circolo vizioso che esaspera sempre più il disagio e la disarmonia, la paura e la separazione. Senza portare a Sé la riflessione e l’osservazione necessarie, senza il riconoscimento di questa trappola infernale siamo destinati alle peggiori sofferenze.

La trappola delle trappole è una contemporaneità intellettuale che, questa volta, si veste di temi e contenuti inneggianti alla salute, alla crescita personale, al bene, ma che di fatto lascia inalterato il proprio e altrui stato di coscienza, anche quando a parole sembra, e fa sembrare, di essere “sul pezzo”.

CAPIRLO fa, e farà, LA DIFFERENZA

PRATICARLO è, e sarà, LA REDENZIONE!

 

Ad maiora semper

Corrado Ceschinelli