“Credo che tu possa ottenere tutto ciò che vuoi dalla vita,
se aiuterai altre persone ad ottenere ciò che loro vogliono…
ancor più se le aiuti a crescere.” – (Zig Ziglar)

È innegabile che, tra i problemi che assillano la nostra esistenza, oggi più che mai, ci sia anche quello del lavoro e della sicurezza economica. Sappiamo che la salute si antepone a ogni altro argomentare, ma non possiamo negare quanto questa, direttamente o indirettamente, sia influenzata anche dal nostro benessere finanziario.

Anche il tema della ricchezza, oggigiorno, è finito nella riflessione coscienziale, che è in grande fermento: vuoi perché apre a una sua rivalutazione etica come diritto alla qualità della vita, vuoi perché ci riporta alle dinamiche che riguardano lo sviluppo della nostra personalità e alle capacità di “creare” la nostra realtà, desideri e sogni compresi. La ricchezza, insomma, non va demonizzata in sé, ma piuttosto deve far parte di un processo di recupero e di affermazione della libertà e della responsabilità, nella direzione del bene, proprio e altrui. È certamente una partita aperta, e la crisi di questo momento storico denuncia proprio i limiti e i danni di un certo modello di pensiero, di cultura e di educazione. Una civiltà che ha alimentato un’idea di ricchezza come status sociale, come avidità personale, e proprio perché contraria al bene, non poteva che provocare tensioni e sofferenze. Siamo quindi in una fase di grande trasformazione e, proprio per questo, di grande disorientamento, ancor più se si è privi della ben che minima consapevolezza di quello che sta succedendo, per quali ragioni, e quale straordinaria opportunità si presenta per ognuno di noi. Il processo non è quindi indolore, perché alle resistenze degli interessi, legati al vecchio modello, si aggiunge anche il nostro cervello, che ama stare nella quiete delle sue abitudini, quali esse siano, paura e colpa comprese. In questo caso il cambiamento viene percepito come una minaccia invece che come una possibilità.

Le fasi di transizione necessitano di visione, intuizione e conoscenza, ma anche del coraggio necessario per vincere le proprie difficoltà. Così come è fondamentale l’aiuto amorevole, e la coerenza di chi già ha raggiunto una certa consapevolezza, perché il rischio è che si aggiunga l’ennesima speculazione egoica che può trovare terreno fertile proprio nella paura e nel disorientamento. Se è vero che il processo è inarrestabile, proprio perché è inarrestabile la tensione dell’Universo verso il bene, è anche vero che i passi si proporzionano al grado di evoluzione della coscienza individuale e collettiva, e quindi, il “nuovo”, per essere tale, deve rappresentare e favorire questa spinta. In ogni campo e in ogni dove. Questa tensione, e le sue contraddizioni, sono ormai presenti in ogni ambito/aspetto della nostra contemporaneità, che si guardi alla politica, ai conflitti internazionali, alle questioni ambientali, così come le troviamo nella medicina, nella ricerca, nelle scienze, o anche più semplicemente nelle riflessioni quotidiane di molti di noi.

Le troviamo anche nel campo del lavoro ovviamente. A fronte di un sistema che sta implodendo, e che il Coronavirus ha solo contribuito ad accelerarne la caduta, nascono nuove opportunità o nuove modalità di fare impresa, di fare rendita.

Un’alternativa al mondo lavorativo “tradizionale” degna di nota, e potenzialmente perfetta, sia sul piano remunerativo, amministrativo, che educativo, è sicuramente il network. Dico “potenzialmente” non a sproposito, perché molti di questi network, di “educativo”, hanno veramente poco. Senza fare nomi, la maggior parte di loro sono animati più dalle lusinghe di carriera e dagli incentivi economici in rituali a dir poco discutibili (go go… avanti tutta, siamo i numeri uno, ecc. ecc.). Oltretutto una delle prerogative del network è produrre e distribuire beni inerenti la qualità della vita, e quindi, a maggior ragione, potrebbero essere, o diventare, veicolo di educazione e di consapevolezza. Purtroppo non è così! Rimane il fatto che il network si presta perfettamente per coniugare libertà finanziaria, dignità personale ed educazione, ma, di nuovo, la differenza la faranno le persone, con il loro cuore, la loro intenzione, la loro coerenza e il loro amore per la vita.

Per saperne di più:
Corrado Ceschinelli
• 348.8526528
• corrado.ceschinelli@gmail.com