KrishnamurtiOltre che un auspicio è anche il titolo dell’ultimo libro, fresco di stampa, di Catia Trevisani. Catia è medico naturopata, e oltre a praticare e promuovere la medicina olistica, o integrata, tiene corsi di autoguarigione e autoconsapevolezza. Il suo lavoro, il suo approccio, mi è molto caro e si basa sul recupero delle proprie innate capacità, o se volete, sulla correzione delle cause che generano sofferenza e malattia. Per questo si dice che “non c’è guarigione vera senza cambiamento”. Il cambiamento al quale si allude passa necessariamente dalla consapevolezza, dalla presa di coscienza, dalla liberazione di risorse e potenzialità mortificate dai comportamenti e dai vissuti emozionali. Il mio “lavoro”, il mio interesse, la mia passione, ruotano da tempo intorno ai temi dell’esistenza. Ma non per come siamo abituati a pensarla in questa vita; piuttosto per la riscoperta di quella dimensione invisibile, eterea, che governa il creato e che vuole (vorrebbe …) la più nobile delle nostre considerazioni, pena le più “incomprensibili e inspiegabili” sofferenze e difficoltà. È in quella porzione di mistero, di sottile percezione, che si cela il segreto e la chiave della salute e della felicità. Da sempre! Ed è di questo che si occupa la ricerca e la nuova medicina di cui Catia si fa portavoce con grande competenza e con notevole chiarezza espositiva. Per questa ragione parlo volentieri del suo libro, così come ho scritto altrettanto con piacere, in precedenti articoli, di altri medici, oncologi, psichiatri, psicologi, biologi, scienziati, autori di libri che, oltre ad essere stati significativi nella mia formazione, testimoniano un fervore che si fa interprete di questa verità, della realtà. Dio solo sa quanto sia difficile far immaginare tutto questo ad una mente condizionata, che crede solo in quello che vede, e che prende per “caratteriale” il suo sentire. Per farvi capire, qualche giorno fa sono stato chiamato ad esporre un progetto, di grande portata trasformativa, di cui sono ideatore, che si basa proprio su questa visione. Nonostante le debite premesse sul fatto quanto mai scontato, che le mie proposte avrebbero incontrato non poche difficoltà di comprensione, ad un certo punto, un membro di questa commissione, ha chiesto la parola, e con molta innocenza mi ha detto: ”Io non ho capito niente! Di cosa sta parlando?” Va anche detto, comunque, che molti altri partecipanti, chi più chi meno, hanno mostrato interesse e curiosità per quanto ho affermato. Staremo a vedere come andrà a finire! Se accadrà, ne sentirete sicuramente parlare.

Ho portato questo esempio solo per focalizzare come spesso, non solo non consideriamo quella parte di noi che dovrebbe portarci a comprendere oltre, ma abbiamo completamente perso anche, quando c’è, la capacità di gestirla.

Eppure, quella parte, è determinante per la conservazione della salute, ancor più nei processi di guarigione, ed è legata allo sviluppo delle nostre facoltà, dei nostri talenti, per il raggiungimento della nostra piena maturità, se per maturità intendiamo il raggiungimento del nostro potenziale esistenziale.

Del resto tutto ciò accade comunque, solo che avviene in forma del tutto casuale, senza la minima cognizione di tutto questo mondo e di tutto questo accadere oltre i nostri sensi e la nostra percezione. In ogni storia, più o meno sofferta, che incontro, c’è questa ragione di fondo in un intreccio tra stati umorali e comportamenti estremamente immaturi e disfunzionali. È la storia di tutti, inclusa la mia, nella quale c’è sempre la possibilità di riparare al danno e di cominciare a vivere sul serio. La sofferenza stessa è messaggio di educazione e di correzione, sempre che non finisca nelle maglie della cura senza nessun altro intendimento. Catia Trevisani ci parla di questo, mettendo in fila tutti i pezzi di questo straordinario mosaico che siamo e che è fatto di corpo, mente e spirito. Quello che, a par mio, la distingue da tanti altri lavori e contributi, è la capacità di attraversare con semplicità i molti aspetti dell’esistenza. Dalla relazione causa/effetto al libero arbitrio, dal tema dell’anima e della morte, dell’amore, dalle sue leggi e dalle sue regole, dalla vita di relazione, dai bambini fino al tema del perdono, per arrivare alla realizzazione dei propri sogni, e a sviluppare il giusto atteggiamento per ciò che è, perfetto com’è, in ognuno di noi e in ogni ambito dell’Universo. Ho letto d’un fiato “Scegli di splendere” e ho scritto a Catia complimentandomi per il suo libro. Ho condiviso con lei alcuni miei scritti perché volevo testimoniarle la mia gratitudine. Così mi ha risposto: “Caro Corrado, ti ringrazio molto per la condivisione. Ho letto ciò che hai scritto… mettiamo dei piccoli semi, liberi da ingombri e aspettative personali, come se fossimo servitori di un’Energia molto più grande di noi… è così che avvengono i miracoli.