La nostra esistenza è il risultato della nostra storia. Oltre ai condizionamenti imposti dall’epoca, dalla cultura e dall’ambiente che ci hanno plasmato, possiamo forse osare pensare a un disegno profondo dell’anima. Un disegno che, attraverso questa esperienza terrena, ci mette alla prova per evolverci verso la libertà, la salute, la gioia – verso ciò che siamo e siamo destinati a diventare.
Comprendere, riflettere e vivere questo processo è la vera questione. Oggi sento di poter affermare che questa è la strada stessa della coscienza umana: una possibilità e una rivelazione che si manifestano attraverso la vita. Spesso, se non sempre, il punto di partenza è la sofferenza. Una sofferenza che nasce dagli abusi della nostra natura e costituzione biologica, che porta a comportamenti e stili di vita dannosi, e che è alimentata da emozioni negative irrisolte – come rabbia, paura, disistima – accompagnate da una costrizione di adattamento. Questi stati emotivi derivano da esperienze traumatiche e da insegnamenti distorti.
Questa sofferenza, così come l’inquietudine che ne scaturisce, dovrebbero aiutarci a comprenderne la natura e il significato, a trascendere la nostra percezione sensoriale e il controllo inconscio della memoria. Come diceva Carl Gustav Jung: “Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.”
Questo modo di vivere, il nostro approccio al cibo e la nostra fragilità emotiva influenzano profondamente la nostra esistenza. Essi innescano malattie, stati di ansia e depressione, nonché comportamenti autodistruttivi o compensatori. Il cibo incompatibile e contaminato ostacola il nostro naturale equilibrio, interferendo con la nostra capacità di mantenere l’espressione vitale – la salute, per dirla in altre parole.
Sul piano emotivo, Eckhart Tolle definisce questo stato come il “Corpo di Dolore”. Si manifesta in ogni aspetto della nostra vita, nelle nostre relazioni e in ogni tipo di interazione. Si presenta sotto forma di scoppi d’ira improvvisi, attacchi di panico, tristezza, introversione mascherata o una profonda solitudine. La mente, poi, continua a rimuginare su situazioni passate, alimentando abitudini consolidate e reazioni automatiche che peggiorano progressivamente la nostra condizione. Risentimento, senso di colpa, vittimismo e disorientamento diventano parte del nostro vissuto.
Alla radice di tutto ciò non c’è che una spinta energetica – l’anima – che, attraverso errori, dolore, malattia e difficoltà, cerca di condurci alla verità. Va oltre la nostra ignoranza, oltre ogni identificazione, per riportarci sul cammino verso l’assoluto, verso chi siamo veramente, verso quel mistero che chiamiamo vita, e verso un’evoluzione della coscienza che si realizza nell’apertura della mente e del cuore.
Questa energia repressa, questo dolore inascoltato, si manifesta nel corpo sotto forma di tensioni muscolari, mal di testa o disturbi digestivi senza una causa organica apparente. Può anche indirizzarci verso compensazioni egoiche, dipendenze da sostanze, sesso, cibo, gioco d’azzardo o shopping, nella vana ricerca di un sollievo momentaneo che, però, non risolve nulla. L’oscuramento della verità e il disagio esistenziale che ne deriva sono parte della logica delle forze oscure che, proprio su queste dinamiche, hanno costruito il loro potere e la loro economia. La manipolazione della coscienza e la menzogna sono alla base di questo sistema di controllo.
LA SVOLTA
Come possiamo uscire da questo stato? La risposta è un risveglio, una svolta di coscienza che riguarda ognuno di noi. Un processo che non può limitarsi alla sola formulazione di propositi e ideali. Il fallimento delle precedenti “rivoluzioni” ne è la prova. Il fatto stesso che siamo qui a discuterne, riconoscendo gli errori passati è già un passo avanti.
Ora, però, è il momento di attivare percorsi, azioni e iniziative consapevoli. È fondamentale il contributo delle coscienze più evolute, la loro esperienza e testimonianza sincera, affinché possano favorire la consapevolezza altrui. Questo processo non rinnega, né rinuncia, alle dichiarazioni ufficiali (come la “CARTA DI BOLOGNA” – documento ufficiale della SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA – 2024), ma deve concentrarsi principalmente su un’educazione che punti a una ridefinizione del Sé. Chi siamo, cosa siamo e come funzioniamo.
La conoscenza dei meccanismi biologici e spirituali, la competenza specifica e la responsabilità delle proprie scelte e del proprio stile di vita sono fondamentali per il benessere individuale, la serenità interiore e per un’esistenza priva di paure, resistenze e pregiudizi. Solo in questo modo potremo aspirare a una comunità basata sulla fratellanza, sulla collaborazione e sulla consapevolezza, costruendo una società migliore per il futuro.
Ad maiora semper
Corrado Ceschinelli