Riflessioni e divagazioni intorno all’esistenza, all’Anima, a “Dio” – (cronaca di un’intervista by Corrado Ceschinelli)

DOMANDA: Qual è il tuo “scopo” nella vita?

 RISPOSTA: Vivere più a lungo possibile, arrivare a 100 anni nelle migliori condizioni di salute. Fondamentalmente perché mi piace e mi diverte vivere, fare esperienza, “nel bene e nel male”. Liberato dai luoghi comuni, dagli stereotipi, da cliché sull’età, dagli “ormai”, dai “se”, dai “ma” e dai “però”, vivo il tempo che mi è dato di vivere momento per momento, attimo per attimo. Ho visto troppa gente morire schiacciata dai tormenti e dai comportamenti senza immaginarne minimamente le ragioni e, soprattutto, senza avere un’altra possibilità.

DOMANDA: Arrivare a 100 anni… Pensi di arrivarci?

 RISPOSTA: Sinceramente? non lo so! Ciò che conta, per me, è avere una ragione di vita. Mi serve per orientare i miei interessi verso questo “sogno”, o desiderio. Potrei dire che oggi vivo per imparare a vivere sempre meglio, come “s’impara” qualsiasi cosa, mettendo in preventivo tempo, pazienza ma anche “allenamento”, metodo, conoscenza, impegno… sapendo con certezza che, tutti noi, abbiamo un potenziale pazzesco inespresso. Gli alchimisti stessi parlavano di “trasformazione del piombo in oro” alludendo proprio a questo processo. Del resto, anche per un atleta, ma come per qualsiasi attività, valgono le stesse regole. Direi di più! Anche quello che siamo diventati, e vale per ognuno di noi, viene da un percorso, da un “allenamento”. Il problema caso mai è cosa abbiamo imparato… quali sono stati i nostri “allenatori”, che istruzioni abbiamo ricevuto, ecc.

DOMANDA: Cosa fai di particolare per riuscirci?

 RISPOSTA: In primis guardo a chi ce l’ha fatta. Osservo e studio la vita dei centenari in salute (oggi disponiamo di molte testimonianze e diversi studi epidemiologici). Da loro traggo spunto e insegnamento sia per quello che riguarda lo stile di vita che l’atteggiamento mentale. Cerco, attraverso una riflessione interiore, di allargare i miei orizzonti ben oltre quelli che siamo abituati a pensare e a credere.

DOMANDA: A cosa alludi?

 RISPOSTA: La vita, il “lavoro” che mi sono trovato a fare, mi hanno portato a comprendere le ragioni profonde della sofferenza, la mia e quella delle persone che ho incontrato, e che incontro. Mi ha consentito di capire e verificare che viviamo senza nessuna considerazione di cosa siamo e di come funzioniamo, con una coscienza completamente, volutamente, alienata dalla realtà. Da questo punto di vista siamo “analfabeti esistenziali”: uno stato dell’essere, del tutto inconsapevole, che ha un impatto estremamente offensivo sul piano psicofisico, ma che è estremamente funzionale agli interessi di un sistema che ha costruito il suo potere e la sua economia intorno a questa ignoranza, facendo scempio della vita e dell’ambiente e trasformando la sofferenza in un business senza precedenti.

DOMANDA: Spiegati meglio…

 RISPOSTA: L’essere umano ha perso la sua Anima, la sua Essenza! E con essa la sua vocazione, la sua inclinazione al bene, all’amore, all’armonia, alla bellezza, alla salute. O forse, la questione vera, è che la deve ancora ritrovare per intero. Quando si dice che “Dio si è fatto uomo” – se chiamiamo Dio l’energia, l’impulso, che crea la vita su questo pianeta – si vuole intendere che ha dato all’uomo il privilegio di penetrare questo mistero ma anche l’onere, e la responsabilità, di contribuire a renderlo possibile. Per questo si sostiene che siamo “co-creatori” del nostro destino. È innegabile che le nostre scelte, il nostro stile di vita, l’ambiente in cui viviamo, impatteranno sulla qualità e sulla durata della nostra esistenza, così come è evidente a tutti che se il nostro modo di reagire agli eventi e alle situazioni, con quello che definiamo “il nostro carattere”, è “carico” di tensioni e preoccupazioni (stress), finirà per condizionare il nostro benessere generale. Basti pensare alla ricaduta somatica di questa interferenza emotiva/umorale.

L’essere umano, liberato dall’istinto (il mito del peccato originale), tramite l’esperienza umana, è chiamato, sotto il peso della sofferenza e della perdizione, ad un lavoro di ridefinizione di Sé. Il suo “IO” (mente, ragione, intelletto) deve separarsi dai suoi automatismi inconsci e dalle sue proiezioni, per fare una riflessione intima, profonda, capace di emancipare la sua coscienza fino a ritrovare la sua Anima e a ricongiungersi con quel “Dio”, che è verità e scopo stesso dell’esistenza. Il punto critico di adesso è che l’uomo, liberato dall’istinto, ora si deve liberare dal suo Ego, da un difetto di presunzione della sua mente, del suo “IO”, che ha sviluppato una personalità artificiosa e illusoria. Basti pensare che la vita esiste a prescindere; basti pensare a come tutto si crea e si riproduce per volere divino non certo per nostro calcolo o intenzione.     

DOMANDA: Ma se tutto è così “radicalmente” compromesso, che speranza abbiamo?

 RISPOSTA: La “buona” notizia è che questa vocazione, questa tensione dell’Anima, questo principio energetico della vita, è presente in ognuno di noi, sempre e comunque, tanto da farci soffrire e complicarci le cose, con l’unico scopo di portarci oltre il nostro intendere e praticare la vita, oltre la nostra idea di esseri mortali. Ne risulta che la sofferenza, la malattia, sarebbe da considerare come una disarmonia provocata sui diversi piani, peraltro interconnessi, dell’esistenza: corpo, mente e spirito. Oggi ci arriviamo a partire da una visione energetica ed olistica della realtà in tutte le sue manifestazioni fenomeniche, grazie anche al contributo delle “nuove scienze” e di una nuova medicina che partono proprio dal principio spirituale della vita stessa. In questa chiave anche l’afflizione diventa motivo di consapevolezza e di cambio di prospettiva.

La “cattiva” notizia sta nel fatto che, da soli, è difficile rendersi conto di tutto questo, perché tutto è stato ridotto a interesse, speculazione, sofferenza compresa. La mente così condizionata dall’esperienza e dall’educazione ricevuta, riproduce fedelmente una percezione distorta della realtà, a partire dall’illusione discrezionale. Tutto intorno a noi ci fa credere che le cose stanno semplicemente così. In sostanza “viaggiamo” per automatismi, con una coscienza fuori campo, senza immaginare minimamente il male che ci stiamo facendo sia sul piano fisico che sul piano psichico.

DOMANDA: E tu, nel tuo lavoro, riesci a convincere gli altri di tutto questo?

 RISPOSTA: Non si tratta di convincere nessuno. Occorre cominciare a parlarne, questo sì! Ma per poterlo fare bisogna vivere e praticare in prima persona questa verità, proprio per evitare ulteriori speculazioni egoiche e separative. I benefici vengono da soli perché le cose funzionano solo così. La logica di sistema la conosciamo tutti: si vive senza regole e principi e le difficoltà che ne derivano, vengono curate, sedate e compensate in molti modi. Quando condivido con le persone una riflessione che porta inevitabilmente al riscontro nell’esperienza di ognuno, quello che mi sento dire dall’inizio alla fine è: “È vero! Non ci avevo mai pensato. Basta questo per risolvere le cose? Certo che no! Ci vuole aiuto, rinforzo, conoscenza, umiltà, coraggio, dignità e pratica, tanta pratica, una vita intera e forse non basta neppure. Condizioni e atteggiamenti che vanno guidati, sostenuti, impostati, educati, fintantoché diventano ragione di vita e di ricerca personale. Allora l’esperienza umana diventa la palestra per questo meraviglioso viaggio interiore, senza rimpianti, giudizi, o rancori; si capisce che tutto ha un senso in relazione al proprio grado di coscienza e al messaggio evolutivo che contiene.  La “parola”, il logos, la luce, la via, sono tutti sinonimi della “verità” e della sua rivelazione. Bastano piccoli cambiamenti per apprezzarne la sua convenienza, su tutti i piani. Del resto se questa è la partita, la sfida, il fatto stesso che siamo qui che ne parliamo, è perché tutto procede oltre il tempo e la nostra follia. “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Come non mai suona forte nel cuore e nella mente di sempre più Anime liberate.

SIAMO E MERITIAMO MOLTO DI PIÙ DI QUELLO CHE CREDIAMO E DI QUELLO CHE CI HANNO FATTO CREDERE… OCCORRE SCOPRIRLO E PRATICARLO!

Per saperne di più leggi: IL VIRUS SIAMO NOI (Ed. LeDueTorri) – CODICE VITARIANO (Anima Edizioni) di Corrado Ceschinelli

Ad maiora semper

Corrado Ceschinelli