Siamo nell’epoca della riscoperta della vita nella sua essenza, ma anche dei suoi ritmi e delle sue leggi biologiche, dei suoi significati più profondi e sottili, quelli spirituali appunto. È tutto da ridefinire, a partire dal nostro atteggiamento, dalla capacità di predisporsi all’intuizione, alla riflessione e alla rivelazione di un “mistero” fin troppo dimenticato e offeso. Insomma, siamo alla riscoperta dell’amore che governa ogni cosa. Ma è anche l’epoca di una nuova responsabilità, di una nuova educazione, che ha l’onere di favorire questa presa di coscienza e la libertà da questa schiavitù; un percorso che può, e deve, avvenire attraverso la conoscenza del processo, ma soprattutto deve essere accompagnato, con lo stesso amore, dall’onestà dei propri intenti e dalla coerenza della propria personale ricerca della verità. Senza questa rivoluzione culturale e coscienziale, continuerà a governare – così come è stato ed è tutt’ora – la babele delle idee e la sofferenza generata proprio da questa negazione, senza speranza alcuna. L’umanità così disumanizzata non vede più la vita. Non la si vede in sé stessi, figurarsi se la si può vedere negli altri, o nel mondo che ci circonda. Si sente solo la paura e il disorientamento, senza nemmeno capirne il senso e la ragione. Questo disagio altro non è che la misura della nostra separazione e, ci piaccia o no, è la spinta più sana verso quella presa di coscienza di cui dicevamo. Una verità che non può essere “politicizzata” o pensata a tavolino, ma deve, prima di tutto, attraversare l’esperienza di ognuno. Sono gli uomini, il loro stato di coscienza, che crea la realtà in ogni dove; ed ogni realtà, personale o sociale che sia, racconta esattamente il livello di maturità e di consapevolezza raggiunto. Tutto quello che ci circonda e si manifesta nell’umano vivere è la somma/risultante di questo processo che sarebbe estremamente utile comprendere per farci progredire, per farci vivere in salute e nel benessere profondo. Invece, per lo stesso motivo per cui la mente che genera un pensiero non produce anche la capacità di vederne i suoi limiti, prendiamo per buono ciò che la nostra stessa distorsione ci consente di vedere e la facciamo diventare normalità, ragione assoluta, come se la vita fosse questo, e la sofferenza, le malattie, Il Covid, le tensioni sociali, la guerra, parte della stessa normalità.
Ad maiora semper
Corrado Ceschinelli