FUNZIONI DELL’INTESTINO E DEL MICROBIOTA
L’intestino ha un ruolo importante nella digestione e nell’assorbimento degli alimenti e nel mantenimento dell’omeostasi generale. Si stima che il numero totale di cellule batteriche nel nostro corpo superi dieci volte il numero totale di cellule umane, con più di mille specie ospitate nel tratto gastrointestinale. Il microbiota gastrointestinale, il cui genoma contiene cento volte più geni di tutto il genoma umano, ha ruoli importanti nell’alimentazione, nel metabolismo energetico, nella difesa dell’ospite e nello sviluppo del sistema immunitario. Infatti, il microbiota alterato è stato collegato non solo alle malattie gastrointestinali ma anche alla patogenesi di condizioni sistemiche come l’obesità e la sindrome metabolica. Pertanto, il termine “barriera intestinale” sembra evidenziare correttamente il ruolo chiave dell’intestino nell’interazione con il microbiota: non è uno scudo statico ma un apparato attivo con componenti specializzati. Il componente principale della barriera intestinale è rappresentato dall’epitelio intestinale, che consiste in un singolo strato di diversi sottotipi specializzati di cellule: enterociti, cellule caliciformi, cellule di Paneth e cellule enteroendocrine ma anche cellule immunitarie come linfociti e cellule dendritiche. La coesione meccanica di queste cellule e la regolazione della permeabilità di ioni e piccole molecole sono assicurate da tre tipi di complessi giunzionali, vale a dire giunzioni strette, giunzioni di aderenza e desmosomi. Un’alterazione di queste strutture causa maggiore permeabilità intestinale, provocando il passaggio di molecole, anche di grosse dimensioni, all’interno del circolo sanguigno. La dieta occidentale con il suo alto contenuto di grassi e zuccheri raffinati è un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali, probabilmente inducendo un’infiammazione di basso grado attraverso la disbiosi intestinale e l’aumento della permeabilità intestinale, definita Leaky Gut. Tutto questo porta ad una anomala reazione del sistema immunitario e allo sviluppo di molte patologie immuno-correlate, come appunto la tiroidite di Hashimoto. La ricerca oggi è fortemente concentrata intorno alla relazione tra microbiota, salute e funzionalità dell’apparato digerente e processi degenerativi. Ricordo che tutte le malattie dette “non trasmissibili” – cancro, diabete, malattie cardiovascolari e malattie croniche delle vie respiratorie, ecc. – hanno una matrice originaria di tipo infiammatorio. Recenti studi e ricerche hanno dimostrato quanto sia importante ripristinare l’integrità della superficie intestinale, affinché si possa ridurre l’infiammazione e ripristinare la permeabilità della mucosa: aloe vera, omega-3, zinco e probiotici hanno la più forte evidenza al riguardo. Qualsiasi disturbo con componente infiammatoria cronica di cui non si riesca a comprendere la causa dovrebbe far pensare anche a una sottostante infiammazione e ad un intestino disturbato a livello della sua funzionalità. È importante, quindi, prestare attenzione, innanzitutto alle buone maniere primarie nei confronti di noi stessi a cominciare da una sana alimentazione, a partire da scelte compatibili con la nostra fisiologia e costituzione, senza trascurare quanto sia importante dormire bene, fare attività fisica, evitare lo stress, dedicare tempo a noi stessi e al nostro benessere psico-fisico.
TIROIDITE DI HASHIMOTO: QUALCHE INFORMAZIONE SPECIFICA

La Tiroidite di Hashimoto è una patologia autoimmune, ovvero una malattia causata dall’attacco dei nostri anticorpi contro la nostra tiroide, in questo caso gli anticorpi anti-Tireoperossidasi ed anti-Tireoglobulina. A causarla, oltre alla predisposizione genetica, vi è anche una condizione di maggiore permeabilità intestinale, spesso alla base di ogni patologia autoimmune. Questa malattia è definita autoimmune ma anche infiammatoria cronica, in quanto il sistema immunitario oltre a produrre anticorpi che attaccano la tiroide, libera citochine infiammatorie che mantengono alto il grado infiammatorio.

ALIMENTAZIONE, INFIAMMAZIONE E TIROIDITE DI HASHIMOTO

Proprio partendo da questo concetto di infiammazione e dalla permeabilità intestinale, si dovrebbero evitare nell’alimentazione quotidiana alcuni alimenti che peggiorano queste condizioni. La prima proteina “accusata” è quella del glutine, che ritroviamo in differenti cereali, soprattutto nel frumento, che è quello che la maggior parte degli italiani utilizza quotidianamente. Si tratta di un complesso proteico contenuto in cereali come la segale, l’orzo, il frumento, il farro ed il kamut, ma può trovarsi anche in altri alimenti nascosto, quali caramelle, latticini, dadi da brodo. Altro alimento da evitare/limitare è il latte. Ad essere messo sotto accusa, però, non è il temuto lattosio che ormai viene eliminato da ogni alimento contenente latte, ma le caseine, proteine presenti per l’80% nel latte vaccino. Anche la soia, sconsigliata in caso di ipotiroidismo, lo è anche per la tiroidite di Hashimoto. A rallentare la tiroide, infatti, sono i suoi isoflavoni, che inibiscono l’enzima coinvolto nella sintesi degli ormoni tiroidei.

ALOE VERA, OMEGA-3, ZINCO E PROBIOTICI

• Aloe Vera (Barbadensis Miller) – Il gel trasparente che è racchiuso nelle sue foglie contiene infatti una prodigiosa miscela di sostanze che svolgono tante funzioni benefiche nell’organismo: detossinante, forte agente antinfiammatorio, rinforza il sistema immunitario, rigeneratore di tessuti, fonte di nutrienti e soprattutto, con le sue fibre, favorisce l’eubiosi, protegge lo stomaco e aiuta la regolarità intestinale.
• Arctic Sea – apporta un contenuto ottimale di Omega 3 e di DHA per ogni singola dose, fondamentali per il buon funzionamento del sistema biologico e per ridurre il livello di infiammazione sistemico.

• Active Pro B + Zinco – Con una miscela nutrizionale di sei diversi ceppi, Forever Active Pro-B fornisce 8 miliardi di UFC per dose. Per aiutare a mantenere un sistema digerente sano e i naturali livelli di energia. La formulazione è stata arricchita con Zinco, minerale che contribuisce alla normale funzionalità del Sistema Immunitario. Active Pro B + Zinco, è l’unico probiotico sul mercato che nasce dalla fusione di 6 ceppi diversi di probiotici. Integrato con Aloe Vera, è un ottimo rimedio naturale per il ripristino dell’eubiosi e per riparare alla permeabilità dell’intestino. Infatti l’aloe funziona da “prebiotico”, perché in pratica prepara il terreno per la riproduzione, il corretto funzionamento e lo sviluppo dei probiotici.