Per quanto possiamo essere attraversati dalla preoccupazione, dall’incertezza e dall’angoscia, c’è qualcosa di buono che possiamo imparare da questo periodo.
Avvalendomi della mia esperienza lavorativa vorrei proporvi una riflessione per sviluppare quella modalità di pensiero che favorisce il migliorativo della propria condizione psicofisica.
È risaputo che non tutto il male vien per nuocere! Non che, prima del Coronavirus, non ci fossero condizioni allarmanti sullo stato di salute generale dell’umanità e dell’ambiente, ma certo è che questa situazione, la sua risonanza nella vita di ognuno, forse, ci ha resi più disponibili e più sensibili a considerare meglio alcuni meccanismi e alcune evidenze, al di là degli allarmismi, delle politiche sul contagio e della manipolazione dei numeri.
Partiamo da una verità: tutto ciò che è contro Natura, contro le leggi della vita, è destinato a presentarci un conto in misura dell’offesa e del grado di sostenibilità dell’Universo stesso. Un altro aspetto della verità è che tutto tende alla conservazione degli equilibri sistemici, dentro e fuori di noi, e la cosa più drammatica e paradossale, è che l’uomo, con il suo agire, con le sue scelte, è la variabile più critica di questo processo. Se questi due assunti (per altro non opinabili) della verità fossero considerati, contemplati nel nostro vivere, porremmo la nostra attenzione sulle cause di ogni squilibrio, di ogni sofferenza, di ogni malattia, e aprirebbero la strada verso la responsabilità, personale e politica, delle nostre decisioni e dell’intera cultura del vivere e del fare economia. Ci siamo talmente allontanati da questa verità che ci risulta incomprensibile, a tal punto da prendere per buono tutto quello che noi stessi consideriamo piacevole, tutto quello che una malversa pubblicità ci propina, come se fosse l’unica verità assoluta. Il circo della vita, dove sono immerse le nostre esistenze e le nostre esperienze, addomestica le menti e le coscienze, sebbene l’Universo (come abbiamo detto) cerchi in tutti i modi di farci tornare alla realtà che si ripete da milioni di anni, di stagione in stagione, di fiore in fiore, da uomo in uomo. Un miracolo, un mistero, che noi chiamiamo vita; un principio che la medicina chiama “omeostasi” ovvero la capacità degli esseri viventi di mantenere costanti gli equilibri interni, nonostante il variare delle condizioni esterne, entro certi limiti, naturalmente. Le patologie sono la risultante di alterazioni protratte nel tempo, oltre quei limiti. Come facciamo a misurare quanto le offese che infliggiamo all’ambiente saranno sopportabili dalle leggi del pianeta, se non siamo nemmeno in grado di riconoscere le offese che infliggiamo alle nostre vite? Molto difficile da dire! Anche se prima o poi, la vita ci chiederà un riscontro. La prova di ciò la troviamo nei benefici che vengono dai cambiamenti di stile di vita, conformi alla nostra costituzione umana, dalla presa di coscienza di come stanno esattamente le cose, dal suo riflesso sul nostro sistema nervoso, dalla sua ricaduta sulla salute e sul nostro benessere globale.
Niente può funzionare contro le leggi della Natura, e anche se la Natura sembra soggiacere all’arroganza di chi vuole opporsi ad essa, l’artefice di questo insano proposito è destinato a soffrire e, forse, col tempo, ad estinguersi. Chi offende la Natura non ha di che vivere!
In questo periodo di forzata assenza umana, abbiamo assistito a come la Natura sappia ripristinarsi, se viene rispettata: l’aria diventa pulita, l’acqua di laghi e fiumi torna limpida, la cappa inquinante che staziona sopra alle nostre metropoli sparisce, gli animali vengono a vedere dove siamo finiti, e tutto sembra rinascere.
L’inquinamento da sostanze chimiche, da microplastiche ingerite, da tossine endogene che ci espone a molte degenerazioni, riducendo notevolmente la qualità e la durata della nostra vita, è anche dentro di noi. Ecco perché “depurarsi dentro”, con strategie detossinanti, con tecniche di digiuno breve, e naturalmente con un’alimentazione e un movimento corretto, ci “rinforza” e ci dà immediati benefici funzionali perché assecondiamo la nostra predisposizione congenita all’equilibrio di cui abbiamo parlato, che Yoshinori Ohsumi, biologo e premio Nobel per la medicina nel 2016, ha chiamato “autofagia”. Ma senza il necessario risveglio della nostra coscienza – la “mission” della Nuova Educazione – c’è il serio pericolo che tutto torni come era prima, ignorando il grande monito che proprio il coronavirus, a prescindere dalla sua realtà patogenica e dalla dietrologia della premeditazione, è venuto, come non mai, a rammentarci.