Per “guarire” dal nostro male di vivere, dobbiamo, in primis, cambiare modo di pensare e di guardare alla vita. Il pensiero che si genera a partire dall’esperienza vissuta, sotto il peso delle pressioni sociali e familiari, con il quale siamo totalmente identificati (Io sono… così di carattere…) ci impedisce di considerare cosa stia realmente succedendo sul piano dell’Energia che crea e anima la vita, sia su questo pianeta che nell’Universo intero. La mancanza di visione e considerazione di questo processo, che chiama in causa la nostra coscienza, ci mantiene in una dimensione distorta della nostra percezione sensoriale tenendo in essere un’idea di Sé, dei propri pensieri, delle proprie emozioni, dei propri comportamenti, senza immaginare minimamente la loro ricaduta in termini di salute, benessere e serenità.

Nella “GIUSTA FREQUENZA” la malattia non esiste e la stessa viene per metterci difronte alle nostre responsabilità e per farci riprendere quel cammino che ci liberi da questo equivoco e per vivere un’esperienza trasformativa che ci riporti in quello stato di frequenza universale, in quello stato di grazia.

Il mondo in cui viviamo, il potere costituito sul male, ha tutto l’interesse a mantenere le persone nell’ignoranza, a fomentare paura e inquietudine, a sostenere questa identità illusoria perché funzionale alle sue logiche di governo e perché fondamento di un’economia basata su un’idea di benessere materiale, estremamente competitivo e separativo che, di fatto, non darà mai pace al nostro animo e, di conseguenza, ai popoli della terra.

La medicina stessa ha perso la sua vocazione originaria, ippocratica, che era quella di educare le persone a stare in salute – Ippocrate diceva: “Io non curo le malattie, ma insegno la salute”. Tutto ruota intorno ad una medicina di interesse, alla diagnosi, cura e risoluzione del sintomo, non certo al significato, e alle cause, della sofferenza e della disfunzione. Forse dobbiamo proprio toccare il fondo per renderci conto della follia di quest’epoca, animata da forze demoniache e sostenuta da una sudditanza costruita ad arte, che ci ruba anni e qualità di vita, ma ancor più ci allontana dal senso più spirituale della vita stessa.

Tutto è ENERGIA, tutto è INFORMAZIONE, tutto è UNO: dal visibile (che chiamiamo materia), all’invisibile che chiamiamo “vuoto”. Sappiamo quanto pensieri ed emozioni, che sono anch’essi espressioni energetiche, alterino la nostra condizione somatica. Conosciamo il meccanismo dell’effetto placebo, e sappiamo dell’esistenza dei miracoli. Ciò che non ci è dato di sapere, è come potremmo sfruttare questi stessi “meccanismi” a nostro vantaggio. Il che ci riporta a quel senso spirituale di cui sopra, che altro non è che un viaggio di consapevolezza verso il riconoscimento di questa Verità, per una riconciliazione con Sé stessi, con la propria Anima, essenza di questa Matrice Energetica, di questo Sé Universale, di questo “Dio”.

Allora il “GIUSTO PENSIERO”, non quello automatico, non quello condizionato, ma quello animato da una nuova consapevolezza – Gesù disse: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” –  può aprirci la mente e il cuore e contribuire per queste via – GIUSTO PENSIERO e AMORE – a riportarci in “frequenza”, in quel campo dove l’energia che crea la vita, è la stessa che mantiene le prerogative della salute vera, della bellezza e della gioia e l’unica condizione possibile per la pace nel mondo.

Ad maiora semper 

Corrado Ceschinelli