Un grande saggio diceva sempre: “Sapessi come ero stupido un tempo!”… se gli chiedevi “Quando?”, lui rispondeva: “L’ultima volta che me ne sono accorto cinque minuti fa!!”. Non esiste saggezza più grande di questa. Alla saggezza si giunge con il tempo, con l’esperienza, se si ha la fortuna, o l’opportunità, di incontrare la verità, di smascherare l’equivoco che attanaglia e mortifica la nostra coscienza. Se, giorno dopo giorno, abbiamo la possibilità di andare oltre le ferite che abbiamo patito, i gesti infantili che abbiamo compiuto, le mille stupidità e illusioni che hanno appesantito la nostra vita e i miliardi di “parole inutili” che abbiamo pronunciato. Se abbiamo l’occasione di capire che viviamo nel divenire, per evolvere verso il bene, per liberarci di ciò che siamo stati, di quello che abbiamo vissuto e di tutte le dipendenze (per sopravvivenza) che abbiamo adottato.

C’è un altro disegno, un’altra logica che dobbiamo contemplare, che dobbiamo imparare ad ascoltare e a praticare, che non è della ragione, men che meno dell’idea che ci siamo fatti di noi stessi. C’è una forza oscura, amorevole in ognuno di noi: è la nostra vera essenza, la nostra anima, che vuole guidarci verso la nostra piena realizzazione, per magnificare la nostra unicità ed il nostro talento. Questa considerazione è il presupposto della “guarigione” dall’inquietudine e dalla sofferenza, che originano proprio dalla nostra alienazione dall’energia, e dalla vocazione spontanea, che ci abita. Questo “lasciarsi guidare” è un atto di umiltà e di consapevolezza necessario per affidare il nostro destino alla magia del mistero e ai messaggi dell’anima: uno sguardo interiore, senza giudizio, che porta a sé ogni accadimento della vita ordinaria per allargare sempre di più la nostra mente e il nostro cuore. Questa è la strada – l’unica strada – della saggezza, della quiete interiore, della salute vera e della serenità… per non dire che è il senso stesso dell’esistenza.

Siamo bloccati da un’identificazione fasulla e il passato finisce per invadere il nostro presente, tanto da farci vivere di rimpianti, rimproveri, sensi di colpa e sensi del dovere… tutto frutto di una mente disallineata dalla realtà per il condizionamento che ha subito. Una zavorra inutile e inopportuna che impedisce a quell’anima, a quella voce interiore, di essere nostra alleata e guida fedele ma che, per poterlo essere e per poterlo fare, ha bisogno di spazio e di ascolto, e non di essere ostacolata da un pieno asfissiante e artificioso. È difficile accorgersi di tutto questo, di quanto la nostra mente sia costantemente nell’esercizio di pensieri, giustificazioni, proiezioni, preoccupazioni, lamenti, rassegnazioni… così protesi in una identità, in un ruolo, in una maschera impropria e innaturale.

Siamo totalmente incapaci di vivere nel vuoto mentale, nella realtà mentre accade, a fianco di un’intelligenza che può manifestarsi solo se libera di potersi manifestare e che può guidarci solo se riconosciuta e integrata nella nostra visione ed esperienza. Siamo sempre in ragionamenti, atteggiamenti e comportamenti estremamente offensivi, che ci rubano anni e qualità di vita e soprattutto ci impediscono di trovare la strada per evolvere verso quella saggezza, quel sentirsi parte del tutto, che è possibile solo imparando a seguire quella pulsione che ci anima e ci crea in continuazione con questo unico scopo, perché questo è scritto nelle leggi dell’Universo e non nell’arbitrio e nella riduzione degli uomini.

SIAMO E MERITIAMO MOLTO DI PIÙ DI QUELLO CHE CREDIAMO E DI QUELLO CHE CI HANNO FATTO CREDERE… OCCORRE SCOPRILO E PRATICARLO!

Ad maiora semper

Corrado Ceschinelli