Il procedere veloce della ricerca e della scienza non trova certo immediata rispondenza nella cultura del vivere comune. Questo accade per il processo di conservazione al quale contribuisce l’azione stessa della mente che, nell’inconsapevolezza, si riproduce a partire dal condizionamento subito; conservazione poi che diventa di sistema, di interessi, di logiche e di dinamiche. Oggi sappiamo quanto l’esperienza fatta, le informazioni ricevute, i valori e i modelli assorbiti, finiscono per strutturare una visione della vita molto lontana dalla realtà.

claudio-pagliaraTutto si intreccia alla biografia personale in un cocktail di pensieri, emozioni e comportamenti che ha ridotto la nostra esistenza, proprio perché lontana dalla natura e dalle nostre prerogative, al supplizio e alla perdita di senso. Tutto intorno a noi si rappresenta dentro questo scenario, e dentro questo ordine di grandezza. Di fondo, ad ogni problema di salute, ad ogni difficoltà di relazione, ad ogni tormento di vivere, c’è sempre questa verità, difficile da vedere, da immaginare e quindi da cambiare, per lo stesso meccanismo di conservazione di cui sopra. Fintantoché, per qualsiasi motivo, non si riesce a rendersene conto, ad osservare e riconoscere questa aberrazione… Inoltre, fintantoché non ci si attiva per liberarsi dalla schiavitù dell’ignoranza e dalla dipendenza emotiva, ritornando al governo della propria vita, la sofferenza farà da padrona. È in questo modo che si può “salire di livello” e sperimentare la salute e la forza vitale, l’amore e la condivisione, la gioia e la felicità. Prerogative, per altro, di ogni essere umano, ma raggiungibili solo attraverso la trasformazione, la responsabilità e l’evoluzione. Rimanere nel livello che produce questo sistema e questa cultura è quanto di più offensivo e improduttivo possiamo fare.

Occorre dire che quella ricerca, quella scienza, ma anche l’inevitabile peggiorare delle cose su ogni fronte, insieme all’incapacità di contenere e controllare i nefasti effetti collaterali che provochiamo in ogni ambito, gettano le basi per una rivoluzione culturale e “un’elevazione” di coscienza dell’intera umanità.

Staremo a vedere! Nel frattempo ognuno ha il compito, il dovere e il diritto, di riprendersi la salute e la gioia di vivere. Ha il compito, il dovere e il diritto, di rispettare la vita e l’ambiente, e di fare la sua parte, compreso quella di aiutare gli altri a vedere e a capire, per contribuire, tutti insieme, al bene e al futuro dell’umanità.

Non vi sorprenda allora che Claudio Pagliara, Medico Oncologo, autore del libro “La via della guarigione”, parla di felicità e di alimentazione naturale come strategia vincente contro il cancro. Da medico tradizionale, negli anni ha studiato e approfondito, per poi applicare ai suoi pazienti, i principi di una medicina che contempla l’essere umano in tutte le sue dimensioni (biologica, psicologica, sociale, spirituale).

erica-poliMen che meno vi stupiscano le affermazioni della Psichiatra e Psicoterapeuta Erica F. Poli, autorevole autrice del libro “Anatomia della guarigione”, che sottolineano l’importanza del lavoro emozionale per attivare i processi psichici di autoguarigione, ma anche quanto può venire dalla nutraceutica e dall’integrazione funzionale, in termini di molecole e sostanze di spiccata attività biologica, fondamentali nell’economia della salute e della performance vitale.

Un modo di guardare alla connessione dei processi che fa capire quale sia la strada da percorrere e le cose da imparare per sfruttare appieno la nostra potenzialità.

Tutto estremamente validato da quella scienza e da quella ricerca che adesso è in grado di documentare, misurare e dimostrare, quanto il pensiero e le emozioni possano influenzare la realtà negli accadimenti e nella nostra salute ma anche quanto vitamine, antiossidanti, ossido nitrico e omega-3 fanno la differenza nel mantenere efficienti sia le nostre capacità difensive e riparative, che meccanismi biologici di estrema importanza.

Allo stesso modo in cui si capisce che niente è separabile e tutto è interconnesso e interdipendente, anche le discipline umanistiche si aggiungono al coro del buon senso e al tema dell’evoluzione. E quindi assistiamo ad una filosofia, ad una sociologia, ad una psicologia che ritrovano la “via di casa”, e contribuiscono anche loro, con un loro argomentare integrato, a rinforzare la visione del processo e a delineare la direzione educativa per uscire da questa impasse esistenziale suicida. Adesso dobbiamo “lavorare” per diffondere, sensibilizzare e abbattere i muri della nostra e altrui ignoranza.