Albert Einstein diceva:” La realtà è pura illusione, sebbene un’illusione persistente”. Cosa intendeva Einstein con questa affermazione? Che tutto ciò che facciamo, vediamo, tocchiamo e viviamo non è reale? 

albert_einsteinNon esattamente. Einstein intendeva dire che ciò che credi a proposito del mondo e della vita tende ad essere vero e a crearsi. I nostri occhi funzionano come un “proiettore” e la realtà che viviamo è solo nostra, è una proiezione del nostro “film” interiore fatto di convinzioni e percezioni. I nostri pensieri, le nostre idee e le nostre emozioni plasmano ciò che accade nel mondo reale. Siamo contemporaneamente protagonisti e autori della nostra storia. Una trama che si crea a partire dalla nostra vicenda personale, dalle nostre esperienze e da quanto abbiamo acquisito e ci è stato insegnato. Pertanto, l’affermazione di Einstein secondo cui la realtà è un’illusione significa che la “realtà” e la “verità”, nello stato di inconsapevolezza, sono concetti creati, in modo automatico, dalla mente (inconscia) di ciascun individuo. Prova ne è che due persone diverse, nella stessa situazione, raccontano sensazioni e impressioni molto dissimili. Eppure le due diverse interpretazioni sarebbero estremamente reali per entrambi. Questo significa che tutto quello che chiamiamo “vivere”, nel bene e nel male, lo creiamo senza rendercene conto. Del resto se ci riflettiamo un attimo non è difficile riscontrare che i nostri pensieri, le nostre convinzioni, ci portano a fare delle scelte, e che le nostre scelte ci portano a fare delle azioni; che, a loro volta, le nostre emozioni ci portano ad avere delle reazioni, esterne o interne che siano, con altrettante ricadute nella realtà. A pensarci bene, potremmo dire, che ogni aspetto/risultato della nostra vita deriva dal nostro modo di pensare, di sentire e di decidere. Spostandola su un piano “quantistico” potremmo dire che la vibrazione dei nostri pensieri e l’ordine delle nostre emozioni (che sempre frequenze sono) attraggono vibrazioni simili creando incontri, relazioni, opportunità che diventano, a sua volta, la nostra realtà. In parole povere, noi plasmiamo costantemente la realtà, consciamente o inconsciamente. Ancora più semplicemente basti pensare al nostro stile di vita, all’illusione discrezionale di fare di testa nostra senza nessuna considerazione sulla nostra natura e sulla nostra costituzione. Tutto questo, difficile da considerare, duro da accettare, da una mente così condizionata e ridotta, nonostante sia raccontato da sempre in molte culture e civiltà, torna alla ribalta per somma di sofferenze e difficoltà umane ma anche per merito di una scienza, più umile e obiettiva, oggi in grado di comprendere e dimostrare questa grande verità e potenzialità, ma ancor di più ci parla del potere della coscienza e del pensiero e della loro connessione con le leggi dell’Universo e della creazione. Vivere nell’inconsapevolezza significa comunque creare la vita a partire da ciò che si pensa, da ciò che si sente e da ciò in cui si crede. Ma la realtà che si crea non farà altro che dare ragione a ciò che si pensa, a ciò che si sente e a ciò in cui si crede in una spirale senza fine che farà credere di essere semplicemente così di carattere, o segnati dalla fatalità o che la colpa sia sempre imputabile a qualcos’altro. Oltretutto siamo condizionati a credere di essere destinati a “patire” la vita, non certo a crearla seguendo i nostri sogni, i nostri desideri e facendo proprie le nostre responsabilità.

Non più tardi di questa mattina ero al telefono con Graziella per aiutarla ad interpretare diversamente la sua “malasorte” fatta di rabbia, di negatività, sussulti emotivi e non senso, ma anche di rosacea, psoriasi, e gonfiore addominale. Rattrista sentire che l’unico aiuto che ha trovato sia una pastiglia di fluoxegeorge-bernard-shawtina (uno psicofarmaco) per calmare i suoi stati compulsivi. È stata una conversazione appassionata e coinvolgente ed è bastato veramente poco per spezzare il suo circolo vizioso e aprirla ad un’altra prospettiva, sulla quale certamente potrà, e dovrà, riflettere e lavorare. Per Graziella, prendere coscienza dei suoi automatismi, capire il senso e il nesso della sua sofferenza, imparare piano piano a liberare la sua mente, il suo cuore e correggere i suoi comportamenti, sarà la partita vera della sua esistenza.

La “visualizzazione creativa” è una tecnica, un metodo, che utilizzo nella relazione di aiuto, che raccoglie conoscenza e tradizione e sviluppa un atteggiamento capace di dare immediatamente valore e considerazione alla vita, nonché di sviluppare sentimenti di passione e gratitudine che sono i presupposti per realizzare i propri sogni e con essi la propria salute e felicità. Allearsi con il proprio inconscio e con la propria natura consente di “sfruttare” appieno le proprie prerogative e di generare uno stato d’animo carico di emozioni che sono la chiave di connessione con le leggi dell’Universo e la password per accedere ai suoi favori e alla sua complicità. Dice bene George Bernard Shaw, scrittore irlandese e premio Nobel per la letteratura: “la vita non è trovare te stesso, la vita è creare te stesso”.