
Mentre la vita accade per suo volere spontaneo, come miracolo/processo che la Natura compie nel suo manifestarsi, noi siamo altrove. Paradossale vero? Eppure, lì, dove dovremmo essere, dove dovremmo stare, dove dovremmo sentire, non ci siamo, per cui perdiamo tutto il senso e tutti i particolari di ciò che accade; quel “senso” che, per sua vocazione, esiste esclusivamente in funzione della nostra realizzazione e unicità.
La coscienza ci serve pernriconoscere il peso del condizionamento e dell’esperienza, superare l’inferno della separazione, dell’attaccamento compensatorio delle ferite, della paura. Solo così, e in nessun altro modo, si compie il disegno dell’anima, manifestando tutto il pulsare dell’Universo che è in noi.
Se la vita fosse intesa e considerata soprattutto per questo processo, cambierebbe completamente il senso di quello che ci succede, e con esso il destino della nostra esistenza. Così come cambierebbero le prospettive, l’educazione, la medicina, la politica e più in generale, la cultura stessa del vivere.
IL GIOCO VALE LA CANDELA a partire dal fatto che questo è il senso stesso della vita. Un processo che diventa anche, e finalmente, un’opportunità di ravvedimento personale e di guarigione profonda dai propri mali. Ma soprattutto ci consente di riprendere, attraverso nuove chiavi di lettura e di interpretazione dell’esperienza e degli accadimenti, il proprio cammino nella direzione della verità, affinché il principio dell’anima che è in ognuno di noi, possa rivelarsi e compiersi secondo il suo disegno e le sue intenzioni.
Ad maiora semper
Corrado Ceschinelli