Ciò che emerge dalla ricerca e dalla scienza non lascia margini di interpretazione sui meccanismi degenerativi che portano alle peggiori malattie del nostro tempo. Meccanismi e processi indotti dallo stile di vita (come penso, come mangio, quanto mi muovo) con particolare riferimento a tutti quelli che interferiscono con la produzione, la trasformazione e l’alterazione del cibo e dell’ambiente. Quello che si evidenzia con maggiore chiarezza però, è la necessità di intraprendere un lavoro informativo ed educativo, in grado di favorire, attraverso la riflessione e le nuove conoscenze, una diversa considerazione di sé e della vita, per fare in modo che le proprie scelte e decisioni siano in linea con la nostra natura e le nostre necessità. Anche se il quadro generale è raccapricciante occorre tenere conto che esiste un grande margine di discrezionalità a partire dalla propria responsabilità e facoltà di scelta; per capirci, decidere di mangiare una cosa invece di un’altra può fare la differenza, così come stare nell’inedia o fare attività fisica porta a risultati completamente diversi. La contaminazione e la conflittualità hanno raggiunto dimensioni di invasività inimmaginabili alla percezione comune.

La compromissione della nostra natura e costituzione la verifichiamo nel paradosso di questa civiltà: a fronte di un benessere materiale e tecnologico senza precedenti, di una medicina sempre più sofisticata e specializzata assistiamo ad un aumento irrefrenabile delle patologie croniche, infiammatorie e autoimmuni, come delle problematiche ansiogene, umorali e di relazione.

Per darvi un dato a conferma di ciò, nel 1937 una ricerca americana stabiliva che circa 1 persona su 14 sarebbe morta di cancro. Oggi le stime prevedono che più di due persone su cinque si ammaleranno di cancro e, secondo recenti previsioni canadesi, la proporzione sta rapidamente raggiungendo quella di una persona su due. Che dire inoltre dell’incidenza delle patologie cardiovascolari, del diabete, delle malattie autoimmuni, delle sindromi degenerative del sistema nervoso e di tutti i disagi esistenziali e sociali? Cosa si può dire di più?

Provate a pensare per un attimo che saremmo fatti per vivere nell’equilibrio, nella salute, nella forza vitale, nell’amore e nella condivisione; che siamo dotati di sistemi di controllo e di difesa sofisticatissimi, con un cervello, un istinto, dei sensi e un’anima capaci di guidarci e di adattarci a ogni situazione… Provate a pensare che la conoscenza ha fatto passi da gigante nel comprendere quello che è successo e sta succedendo sul piano biologico e genetico, e soprattutto è in grado di indicarci la strada per recuperare quell’integrità, quella forza, quella energia che ci spetterebbe… e, per quanto possa suonarvi strano e fantasioso, sappiate che esistono testimonianze e casi clinici di guarigioni e recuperi anche per le peggiori patologie… solo che non immaginiamo… non pensiamo… non sappiamo… non più!

La ricerca inoltre sta sempre più affermando l’importanza strategica dell’apparato digerente, del microbiota in particolare, sia per il suo riflesso sul sistema nervoso centrale che immunitario e, quindi nella salute generale: un altro modo per evidenziare quanto il cibo impoverito e contaminato, lo stress e l’inattività compromettano la vita a partire da uno degli apparati più cruciali, sia per l’assorbimento che per la difesa dell’organismo. Sappiamo quanto sia fondamentale l’alimentazione nell’economia della salute, oggi, ancor più, per quanto riguarda l’assunzione di cibo biologicamente compatibile così come va sottolineata la convenienza di una nutraceutica funzionale, di strategie di recupero e ripristino (Detox, Digiuno Intermittente) a sostenere la nostra funzionalità sistemica.

Tutto questo ci riporta al tema della consapevolezza, senza la quale anche la conoscenza rischia di finire solo nelle mani di pochi addetti ai lavori o, peggio, oscurata da forti interessi commerciali e farmacologici. Questo per la verità è il mio argomento, la mia specifica competenza, ma anche quello che precede ogni altro ragionamento e che suscita sempre una forte reazione e partecipazione. Portati in questa riflessione non è difficile rendersi conto che il primo ostacolo è proprio nella nostra ignoranza (da ignorare), che scaturisce da un condizionamento e da una percezione che non contempla ciò che siamo e come funzioniamo, e che, paradossalmente, proprio le malattie da una parte, e la ricerca dall’altra, vengono a ricordarcelo. Come potremmo spiegarci diversamente la nostra stupidità nel depauperare un tale patrimonio naturale? Come potremmo… se sapessimo?

Ad maiora semper

Corrado Ceschinelli

Radio Roma 

NUTRIRE LA VITA PER NON MORIRE DI CIBO

”A Viso Scoperto” con Matteo Demicheli

𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐑𝐨𝐦𝐚 𝐍𝐞𝐰𝐬 𝐂𝐚𝐧𝐚𝐥𝐞 𝟏𝟒 Lazio e 𝟐𝟐𝟐 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 (smart TV)